Anche chi non ha mai preso parte a una crociera sa che sulle navi vengono organizzate delle serate di gala. Chi si appresta a partire per la prima volta in crociera spesso si chiede come ci si debba vestire per le serate di gala, per non farsi cogliere impreparato. Io non sono stata da meno. Prima di partire per la mia prima crociera, sapendo che venivano organizzate queste serate eleganti, anche io mi sono interrogata su cosa avrei dovuto mettere in valigia in previsione di questi eventi formali.
In realtà sulle navi “italiane” (Costa ed MSC) non c’è alcun obbligo di vestirsi in maniera estremamente formale per prendere parte alle serate di gala. Un semplice abitino, anche da giorno, per le signore e una giacca per i signori possono essere sufficienti. Sulle navi di compagnie americane come Royal Caribbean, Celebrity Cruises etc. invece in genere c’è maggiore attenzione al rispetto del dress code, pertanto potrebbe essere opportuno per gli uomini indossare anche la cravatta oltre alla giacca e per le donne un abito da sera.
È obbligatorio prendere parte alle serate di gala? Assolutamente no! Nessuno vi obbligherà a fare la fila per fare la foto col comandante o ad andare a cena al ristorante. Anche durante le serate di gala si può cenare al buffet o nei ristoranti di specialità (a pagamento) e si può evitare la presentazione del comandante e degli ufficiali, così come il ballo con gli ufficiali in uniforme. È bene ricordare che la crociera è una vacanza, non devono esserci ulteriori obblighi oltre al rispetto degli orari. Tuttavia, della mia prima crociera ricordo con grande piacere la meraviglia degli abiti di alcuni ospiti, per lo più di donne straniere, ad esempio giapponesi con splendidi kimono e indiane col sari.
Da non trascurare, infine, la propria attitudine personale. Se proprio non siamo avvezze a indossare abiti lunghi e tacchi alti meglio evitare di passare una serata sentendoci completamente a disagio; meglio optare per qualcosa di meno formale ma più comodo per non sembrare un pesce fuori dall’acqua. Lo stesso vale per gli uomini: per quanto mi riguarda è molto più elegante un uomo che indossa con naturalezza una giacca o un bel maglioncino su un paio di jeans eleganti, piuttosto che un uomo vestito come uno sposo che non riesce a muoversi liberamente. Da evitare infine l’effetto “albero di Natale”: anche se non si hanno molte occasioni per indossare gioielli o articoli di bigiotteria importanti, non è opportuno indossarli tutti in una sola occasione.
Ahimè, siamo giunti all’ultimo giorno di crociera, domani purtroppo si sbarca e si torna alla dura realtà quotidiana. Ma come funziona lo sbarco da una nave da crociera? Alla prima crociera e comunque quando si viaggia per la prima volta con una nuova compagnia è consigliabile partecipare alla riunione organizzata per gli ospiti sbarcanti. In questa riunione un membro dello staff della compagnia di crociera illustra agli ospiti le procedure di sbarco.
La prima cosa da sapere è che i bagagli vanno lasciati fuori dalla propria cabina la sera prima dello sbarco. Il personale della nave provvederà a ritirarli e portarli nella zona preposta per lo sbarco e successivamente nell’area del terminal crociere dedicata al ritiro bagagli. Questo perché è inimmaginabile che migliaia di persone possano sbarcare dalla nave portandosi appresso i propri bagagli, gli ascensori andrebbero in tilt e la confusione sarebbe totale; per questo motivo la movimentazione dei bagagli è gestita interamente dal personale della nave. Quando si preparano i bagagli da lasciare fuori dalla cabina occorre valutare bene cosa servirà ancora prima dello sbarco: pigiama, prodotti per l’igiene personale, farmaci, documenti, etc. Questi oggetti dovranno essere messi nel bagaglio a mano, che invece non va lasciato fuori dalla cabina. Sui bagagli devono essere apposte le etichette colorate che generalmente vengono recapitate in cabina la sera prima dello sbarco. Queste etichette colorate servono sia per identificare la zona del terminal crociere dove recuperare i bagagli una volta sbarcati, sia per identificare il luogo di ritrovo e l’orario predisposto per lo sbarco. Nel giornalino di bordo recapitato in cabina la sera prima dello sbarco vengono elencati infatti i luoghi di ritrovo e l’orario di sbarco, divisi per fascia di colore. La mattina dello sbarco occorrerà recarsi presso il luogo di ritrovo indicato nel giornalino di bordo per il proprio colore di appartenenza all’orario prestabilito (meglio ancora, 15/20 minuti prima). Qualora l’orario previsto non si confaccia alle proprie esigenze (ad esempio per chi una volta sbarcato deve prendere un treno o un aereo) basterà farlo presente alla reception che provvederà a modificare l’orario e a fornire nuove etichette di un colore diverso.
E’ importante sapere che indipendentemente dall’orario previsto per lo sbarco le cabine vanno lasciate libere la mattina piuttosto presto, pertanto il mio consiglio è di non andare a dormire troppo tardi (a meno che a fine viaggio non si abbiano ancora le energie sufficienti per fare una nottata dormendo pochissime ore) e di non riempire troppo il bagaglio a mano perché la mattina dello sbarco occorrerà portarselo in giro ancora a lungo.
Quando la nave fa tappa a Civitavecchia cosa si può fare? Come raggiungere Roma da Civitavecchia? Quanto tempo occorre da Civitavecchia a Roma? Ne vale la pena?
Dopo un’altra notte di mare mosso, venerdì 18 gennaio 2013 siamo approdati nel porto di Civitavecchia. Civitavecchia è una cittadina laziale di poco più di 50 mila abitanti, situata a un’oretta circa di distanza da Roma. È uno dei principali porti del Mediterraneo e probabilmente il porto da cui si imbarca il maggior numero di crocieristi in Italia. Spesso è presentata nei cataloghi delle crociere come Roma, oppure come Civitavecchia (Roma), perchè è da questo porto si può visitare la Città Eterna.
Raggiungere Roma da Civitavecchia è molto semplice, ma non si tratta di un percorso breve, occorre mettere in conto un tragitto di almeno un’oretta all’andata e altrettanto al ritorno, salvo ritardi dei mezzi impiegati. In questo sito è possibile trovare tutte le indicazioni necessarie per raggiungere Roma da Civitavecchia. Un’alternativa che io prenderei in considerazione in questo caso è la navetta messa a disposizione dalla compagnia di crociera per raggiungere Roma e poi visitarla in autonomia. Sebbene il costo sia piuttosto elevato (al momento in cui scrivo ad esempio la navetta MSC costa 49 euro a persona) come ho spiegato nell’articolo dedicato, nel caso in cui i luoghi da visitare si trovino distanti dal porto di attracco preferisco affidarmi alla compagnia di crociera per essere sicura che la nave non parta senza di me, come avverrebbe ad esempio se prendessi un treno e questo facesse ritardo oppure se prendessi un autobus e incontrasse traffico durante il tragitto di ritorno. Ovviamente le compagnie di crociera per la tappa di Civitavecchia propongono un lunghissimo elenco di escursioni tra cui scegliere, pertanto chi si affida alle escursioni organizzate non avrà che l’imbarazzo della scelta!
Rimane infine un’altra considerazione da fare: sebbene lo scalo a Civitavecchia sia in genere piuttosto lungo (spesso si tratta di uno scalo di almeno 9 ore), tenendo conto del tempo impiegato per il tragitto Civitavecchia – Roma a/r, del tempo impiegato per lo sbarco la mattina e per risalire a bordo la sera, del margine di sicurezza che io consiglio sempre di tenersi per non rischiare di perdere la nave, non rimane molto tempo per visitare Roma. Ovviamente nessuno pretende di visitare Roma in un giorno, tanto meno in poche ore, quindi se si decide di sfruttare la tappa di Civitavecchia per vedere la Città Eterna occorre programmare molto bene la visita e decidere in anticipo cosa si vuole andare a vedere ed eventualmente prenotare le visite per cui l’ingresso potrebbe richiedere un tempo piuttosto lungo (ad esempio il Colosseo o il Foro Imperiale).
Per quanto mi riguarda ho fatto la scelta di non andare a Roma: paradossalmente partendo da casa con un treno ad alta velocità raggiungo Roma in un tempo di non molto superiore a quello che impiega un autobus da Civitavecchia. Il biglietto a/r del treno, se comprato in offerta, può costare anche parecchio di meno rispetto all’autobus della compagnia di crociera e posso godermi la città con i miei tempi, ad esempio scegliendo di trascorrevi un weekend lungo in cui visitare più attrazioni senza dover guardare costantemente l’orologio.
Cosa ho fatto allora in questa mia prima volta a Civitavecchia? Mi sono goduta la nave semi-deserta: molti passeggeri italiani infatti a Civitavecchia sbarcavano definitivamente mentre molti passeggeri stranieri erano in escursione a Roma. Ecco perché in nave, prima dell’imbarco dei nuovi ospiti, eravamo rimasti davvero in pochi; una situazione particolarissima, che non si vive spesso su una nave grande come la MSC Splendida. Piscine vuote, nessuna fila per l’idromassaggio, nessuna fila al buffet, ascensori liberi. E poi ho guardato in faccia i passeggeri appena imbarcati, ho visto nei loro volti l’entusiasmo che anche noi avevamo appena una settimana prima, appena saliti a bordo di quella nave, splendida di nome e di fatto. Ho fatto un ultimo giro completo di tutti gli ambienti interni ed esterni, approfittando anche della bella giornata di sole, per imprimere nella mia memoria un ultimo ricordo di questa mia prima impressionante esperienza in crociera.
Visitare il centro storico di Palermo partendo a piedi dal porto. Vedere il Teatro Politeama, il Teatro Massimo, la Cattedrale, la Cappella Palatina e le splendide vie del centro, senza dimenticare di assaggiare le delizie della gastronomia siciliana.
Dopo una notte tormentata di mare mosso, giovedì 17 gennaio 2013 siamo approdati nel porto di Palermo. Nostra compagna di viaggio, ancora una volta, la pioggia; ma certamente non fastidiosa come a Marsiglia, una pioggia quasi da nord Europa, sebbene ci troviamo in Sicilia, fitta e leggera. La temperatura però è gradevolissima per essere gennaio: oltre 20°!
Palermo è il primo porto di quelli previsti dal nostro itinerario in cui la nave approda vicino al centro, perciò non c’è bisogno di organizzarsi con mezzi pubblici o navette per raggiungere le maggiori attrattive turistiche, basta avere delle scarpe comode e voglia di esplorare questa magnifica città.
Appena usciti dal porto ci vengono incontro diversi ragazzi che ci propongono escursioni per la città (ci offrono anche la possibilità di girare per la città in Apecar) o nei dintorni, ma noi veniamo da una notte di mare mosso e vogliamo goderci la città con i nostri ritmi, sentendoci liberi di rientrare quando vogliamo. Inoltre né io né il mio Lui siamo mai stati a Palermo quindi quella di oggi sarà per così dire una visita preliminare, per dare un’occhiata ai monumenti più famosi del centro storico.
Dal Terminal Crociere imbocchiamo via Amari fino a raggiungere Piazza Ruggiero Settimo, da cui si può ammirare il Teatro Politeama.
I nostri occhi tuttavia vengono colpiti da un elegante locale nell’adiacente Piazza Castelnuovo: all’interno, disposte in maniera perfetta all’interno delle vetrine da esposizione, si trovano tutte le migliori prelibatezze della cucina siciliana e anche se in nave di certo non manca il cibo e ci si sente perennemente sazi, non si può rinunciare ad assaggiare i cannoli siciliani e le arancine! Il palato non trova minor gioia degli occhi e questo momento della mia escursione siciliana mi rimarrà impresso per sempre (non solo sui fianchi).
Dopo la sosta gastronomica proseguiamo la nostra passeggiata lungo via Ruggiero Settimo, un’elegante strada piena di negozi, fino ad arrivare a Piazza Verdi, dove si erge in tutta la sua magnificenza il Teatro Massimo. E’ possibile partecipare a una visita guidata del teatro e avendola fatta nei teatri di altre città mi sento di consigliarlo. Come ho già spiegato in precedenza, non mi ero preparata molto in previsione di questa crociera, quindi purtroppo a Palermo non ho colto questa opportunità, ma spero di poterlo fare la prossima volta che farò tappa in città.
La nostra meta successiva è l’imperdibile Cattedrale di Palermo, per raggiungere la quale non scegliamo la via più breve, ma la via più caratteristica, via Maqueda, fino a raggiungere la Piazza dei Quattro Canti. Da lì imboccando via Vittorio Emanuele si raggiunge in breve la maestosa Cattedrale di Palermo che si erge in tutto il suo splendore.
In Italia ci sono moltissime chiese e monumenti sacri che lasciano a bocca aperta per il loro aspetto grandioso, mi vengono in mente solo per citarne alcune San Pietro a Roma, il Duomo di Milano, San Marco a Venezia, Santa Maria del Fiore a Firenze, il Duomo di Orvieto e quello di Siena. La Cattedrale di Palermo con la sua commistione di stili e l’ampissimo sagrato non è certamente da meno: si percepisce la sacralità cristiana, unita all’influenza arabo-normanna e allo stile mediterraneo.
Per visitare al meglio la cattedrale sarebbe stato essere utile consultare questo sito durante la visita. Tuttavia, pur non avendo alcuna guida della Cattedrale con noi, non ci siamo potuti perdere la cappella dove sono conservate le reliquie della Santa Patrona della città di Palermo, Santa Rosalia.
Dopo aver visitato la Cattedrale, una visita di Palermo che si rispetti non può non prevedere di raggiungere il Palazzo dei Normanni e la Cappella Palatina. Per fare questo riprendiamo via Vittorio Emanuele fino a Porta Nuova. Il Palazzo dei Normanni rimane sulla sinistra; tuttavia per accedere alla Cappella Palatina occorre fare il giro di tutto il palazzo perché l’ingresso rimane sul lato di Piazza Indipendenza.
Purtroppo durante la mia visita a Palermo non è stato possibile visitare la Cappella Palatina, sebbene non riesca a ricordarmi per quale motivo. Sicuramente quando tornerò a Palermo sarà la prima cosa che andrò a visitare perché avendo visto parecchie foto credo veramente che sia uno dei luoghi imperdibili di questa città ricchissima di monumenti.
Complici la pioggia e la stanchezza, dopo il Palazzo dei Normanni decidiamo di dirigerci lentamente verso il porto per fare ritorno sulla nave. Scegliamo però di non fare lo stesso percorso che avevamo fatto all’andata, così da vedere ancora qualche bel monumento di questa città.
Riprendiamo quindi via Vittorio Emanuele e la percorriamo nuovamente fino ai Quattro Canti e da lì, imboccando via Maqueda, in breve raggiungiamo la monumentale Fontana Pretoria, poi la Chiesa di San Cataldo, l’adiacente Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio e poco distante la Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria.
Da Piazza Bellini dove si affacciano queste chiese, in breve raggiungiamo via Roma che imbocchiamo in direzione di Piazza Politeama. Si tratta di un’elegante via centralissima di Palermo, piena di negozi e piacevole per il passeggio.
È una piacevole passeggiata (soprattutto se non piove) ma non proprio brevissima, conviene prendersi tutto il tempo necessario per raggiungere il porto con calma, cogliendo l’occasione per bere un caffè e magari gustare ancora qualcosa della prelibata gastronomia siciliana oppure comprare qualcosa da portare a casa; io ad esempio presi in un negozio di specialità alimentari un barattolo di pesto di pistacchi davvero indimenticabile.
Talvolta tendiamo a sottovalutare le tappe nelle città italiane e spesso, come in questo caso, facciamo male. Palermo è una città che mi ha stupita per la magnificenza del suo centro storico, fatto di palazzi sacri e civili di notevole interesse architettonico. Indubbiamente mi rimane il rimpianto di non aver visitato il Teatro Massimo e la Cappella Palatina ma sono certa che non mancheranno altre occasioni in futuro. Sarò ripetitiva ma un ruolo importante di questa mia brevissima visita in Sicilia lo ha giocato la gastronomia locale: sono una buona forchetta e la cucina siciliana è davvero superlativa!
L’argomento che sto per trattare è uno di quelli che maggiormente preoccupa chi non è mai stato in crociera e sta valutando questa esperienza per le proprie vacanze: si sente il mare mosso su una nave da crociera? Purtroppo se il mare è veramente agitato si sente anche se si è a bordo di un colosso del mare, come una grossa nave da crociera.
A me è capitato per la prima volta nel Canale di Sicilia, proprio dopo aver lasciato Tunisi alla volta di Palermo. Il mal di mare è un disturbo soggettivo e io purtroppo ne ho sempre sofferto, per questo motivo per tutto il tempo trascorso in nave ho indossato i polsini anti-nausea. Inoltre avevo con me qualche confezione di arachidi tostate e salate, perché mangiare qualcosa di asciutto e salato in genere mi aiuta a combattere il mal di mare. Tuttavia, in questa occasione particolare, così come anche la sera successiva, mi sono rivolta alla reception perché mi dessero una pastiglia contro il mal di mare, l’unico farmaco/trattamento sanitario dispensato gratuitamente a bordo. Non so esattamente di che farmaco si tratti, so che occorre firmare un modulo di consenso per averla e che dà sonnolenza, però è efficace. Anche perché il posto migliore dove trovarsi mentre il mare è mosso e la nave scossa è proprio il letto, in cui si dorme magnificamente cullati dal mare. Lo si capisce anche dal di gran lunga minore affollamento degli ambienti della nave e dal fatto che al ristorante molti tavoli rimangano vuoti (piuttosto si mangia qualcosa di rapido al buffet). In alcuni casi, quando il mare è davvero in tempesta, anche gli spettacoli in teatro vengono annullati e gli ascensori vengono fermati, tuttavia anche i fifoni come me non devono sentirsi minimamente in pericolo, il comandante ha sempre tutto sotto controllo.
Dopo aver trascorso un tranquillo e assolato giorno di navigazione, mercoledì 16 gennaio 2013 la nostra MSC Splendida è approdata a Tunisi, nel porto de La Goulette. Abbiamo optato per un’escursione organizzata dalla compagnia di crociera (MSC), sia per una questione di sicurezza, sia perché le cose che avevamo in programma di vedere erano tante e l’escursione organizzata ci consentiva di non doverci preoccupare di un eventuale ritardo dovuto ai molteplici spostamenti. Sebbene avessimo deciso già prima di partire quale escursione fare, consultando il catalogo delle escursioni presente sul sito, abbiamo deciso di prenotarla direttamente a bordo della nave: viaggiando in gennaio avevamo considerato l’incertezza climatica e volendo scegliere un’escursione da svolgersi più che altro in esterno, abbiamo preferito aspettare per capire che clima ci attendesse.
Per le escursioni organizzate di MSC si ricevono i biglietti direttamente in cabina la sera prima dell’escursione. Qualora non dovessero arrivare ci si può rivolgere all’ufficio escursioni sulla nave. Sul programma del giorno che si riceve ogni sera in cabina vengono indicati i luoghi di ritrovo per ogni escursione: all’orario stabilito (o meglio 10/15 minuti prima) occorre recarsi presso il luogo di ritrovo della propria escursione, assicurandosi di avere con sé il proprio documento di identità, la cruise card e ovviamente i biglietti per l’escursione. Nel luogo di ritrovo in genere vengono fatti gruppi distinti per lingua e vengono assegnati a ciascun partecipante dei numeri adesivi da attaccare sulla propria giacca (o maglietta o cappello o borsa, purché siano in bella vista). Quando il pullman per un gruppo è pronto viene chiamato al microfono il relativo numero e i partecipanti all’escursione con quel numero possono sbarcare. Una volta usciti dal terminal crociere si raggiunge il pullman recante il nome della propria escursione e il proprio numero, si consegnano i biglietti alla guida e appena tutti sono saliti sul pullman si può partire. In questi casi è buona educazione cercare di rispettare al meglio gli orari e non attardarsi all’interno del terminal all’uscita, perché prima si raggiunge il pullman prima si parte e il proprio ritardo potrebbe comportare un disagio per tutto il gruppo.
La nostra escursione a Tunisi è iniziata con una passeggiata nella Medina, la parte vecchia della città, che ancora mostrava i segni della primavera araba.
In seguito la nostra guida ci ha condotti nel Souk, ossia il mercato arabo della città di Tunisi. Qui ci hanno condotti presso un venditore di tappeti, uno di essenze e uno di gioielli, dove, senza obbligo, abbiamo avuto la possibilità di acquistare qualche souvenir da portare a casa, ma ovviamente solo dopo una lunga (e a tratti faticosa) contrattazione, alla maniera araba.
Dopo la visita al Souk la nostra escursione è proseguita al Museo Nazionale del Bardo, contenente la più ricca collezione di mosaici di epoca romana del mondo. Purtroppo se pensiamo al Bardo oggi è inevitabile collegarlo a quanto successo nel marzo del 2015. Purtroppo da quel giorno le navi da crociera italiane non hanno più fatto scalo a Tunisi quindi non è possibile ammirare le meraviglie del Bardo durante la sosta di una crociera. E’ inutile dire che mi auguro con tutto il cuore che presto la situazione internazionale migliori e che un domani venga ripristinata lo scalo a Tunisi perché è stata una delle città più affascinanti visitate in crociera. Quanto alla visita del museo, trovo che sia fondamentale effettuare la visita accompagnati da una guida che descriva e racconti quali sono le peculiarità delle cose più belle e importanti da vedere.
Terminata la visita del Museo Nazionale del Bardo la nostra guida ci ha portati a pranzo in un ristorante nei pressi delle rovine di Cartagine, che sono state la nostra tappa successiva. Purtroppo la pioggia ha in parte rovinato la parte dell’escursione su cui avevo riposto le maggiori aspettative. Il sito archeologico è interessante, ma forse non curato come dovrebbe. Inoltre passeggiare nel sito sotto la pioggia non è il massimo, gli ombrelli non consentono di poter avere una visione di insieme delle rovine e ovviamente immaginarne i fasti del passato diventa molto difficile.
Ultima tappa prima di rientrare in nave è stato il paesino di Sidi Bou Said, notevole per i suoi colori: il bianco delle case, il blu delle porte e delle persiane, il fucsia dei fiori di Bouganville (che in gennaio abbiamo solo potuto immaginare). In questa località abbiamo visitato anche un confezionatore di datteri, un altro dei prodotti tipici della Tunisia che ben si adattano a essere portati a casa come souvenir.
L’escursione a Tunisi è stata la prima escursione guidata fatta con MSC Crociere, un’esperienza che rifarei con loro nuovamente e che spero che tanti viaggiatori possano presto ricominciare a fare.
Quasi tutte le crociere, anche quelle brevi, prevedono almeno un giorno di navigazione, ossia un giorno in cui la nave procede la propria navigazione senza fermarsi in alcun porto. In queste giornate quindi nessuna città da visitare, nessuna spiaggia su cui rilassarsi, nessun luogo da scoprire: si rimane a bordo della nave per tutto il giorno.
Cosa fare quindi durante la giornata di navigazione? Innanzitutto si può cogliere l’occasione per dormire un po’ più a lungo la mattina. Almeno per quanto mi riguarda, i giorni in cui la nave attracca nei porti di scalo mi alzo molto presto la mattina per poter scendere il prima possibile e sfruttare al massimo il tempo a mia disposizione per l’escursione. I giorni di navigazione invece mi piace prendermela più comoda, fare la vita della vacanziera, almeno per un giorno. Quindi sveglia un po’ più tardi, o anche niente sveglia, si dorme finché si ha sonno; poi colazione con calma, magari al ristorante dove i tempi e i modi sono più lenti e rilassati rispetto al buffet. E negli intervalli tra un pasto e l’altro cosa si può fare? Su una nave da crociera si può fare praticamente di tutto: si può oziare in piscina, sempre che si riesca a trovare un lettino libero, dato che su tutte le navi ci sono sempre persone maleducate che occupano i lettini con un telo o un oggetto personale per ore mentre magari sono in giro per la nave a svolgere altre attività. Ci si può rilassare in SPA: le navi generalmente sono dotate di meravigliose SPA dove farsi coccolare con un bel massaggio, oppure facendo una sauna o un bagno turco; alcune hanno anche delle vasche idromassaggio all’interno della zona relax, riservate a chi ha acquistato il pass per la zona SPA; spesso per i giorni di navigazione vengono proposte offerte speciali per l’acquisto dei pass giornalieri, perché non approfittarne? Ci si può allenare in palestra, magari correndo (o anche solo camminando) su un tapis-roulant affacciato sul mare. Si può leggere un bel libro portato da casa o preso in prestito dalla biblioteca della nave. Per gli amanti del gioco si può tentare la fortuna al casinò, sempre aperto quando la nave è in viaggio. Per chi ama la vita “da villaggio turistico” si può approfittare dell’animazione proposta dalla compagnia di crociera: si va dai balli di gruppo, ai quiz, a gare ed esibizioni di ogni genere, oltre ovviamente alla musica dal vivo proposta in ogni bar della nave. Infine, per chi proprio non può farne a meno nemmeno in vacanza, si può fare shopping nei negozi della nave, che spesso proprio durante il giorno di navigazione propongono saldi e offerte speciali.
Tutte le informazioni relative alle attività proposte dalla nave per animare e intrattenere i passeggeri durante il giorno di navigazione (così come in qualsiasi altro giorno di crociera) si possono trovare sul giornalino di bordo che viene recapitato in cabina la sera precedente.
Vi interessa sapere cosa faccio io? Durante il giorno di navigazione a me piace prendermela comoda: dopo aver dormito un po’ più a lungo e aver fatto colazione con calma mi piace girare per la nave, vederne tutti gli ambienti e i bar (che non sono solita frequentare molto); amo stare in piscina o ancora meglio nella SPA, specie se dotata di vasche idromassaggio affacciate sul mare; mi piace trovare un angolino tranquillo, possibilmente a poppa, da cui godermi la navigazione guardando la scia della nave.
Prima di partire per una crociera è bene valutare quali tappe previste dall’itinerario siano adatte a escursioni fai da te e per quali invece sia opportuno affidarsi alla compagnia di crociera.
Prima di partire per una crociera è bene valutare quali tappe previste dall’itinerario siano adatte a escursioni fai da te e per quali invece sia opportuno affidarsi alla compagnia di crociera.
Il primo aspetto da valutare è il costo: indipendentemente dalla compagnia con la quale si viaggia, le escursioni organizzate dalle compagnie hanno un costo piuttosto elevato, generalmente superiore a quanto si spende organizzandosi col fai-da-te. Quindi se proprio non si riesce a coprire il costo dell’escursione organizzata ci si dovrà in qualche modo organizzare in maniera autonoma. Il secondo aspetto che prendo in esame in genere è la distanza: se il luogo che voglio visitare è molto distante dal porto di attracco della nave preferisco prenotare l’escursione organizzata dalla compagnia di crociera, che mi garantisce di riuscire a rientrare in tempo anche in caso di problemi lungo il tragitto di ritorno. In terzo luogo considero la sicurezza del luogo in cui la nave attracca: posto che al giorno d’oggi non ci sono luoghi sicuri a prescindere così come non ci sono luoghi rischiosi per eccellenza, diciamo che per quello che è il mio modo di affrontare la vita certi luoghi preferisco visitarli con un accompagnatore anziché da sola. Si tratta di un parametro assolutamente personale, non giudico in alcun modo chi gira autonomamente località dove io non andrei mai da sola, credo che ognuno debba sentirsi libero di vivere la propria vacanza (perché di questo stiamo parlando) come meglio crede; tuttavia purtroppo non è detto che il gruppo protegga dalle brutte disavventure.
Oltre al fattore economico, le escursioni fai da te presentano altri vantaggi, ad esempio la possibilità di vivere l’escursione non in un gruppo di una cinquantina di persone, ma solo con i propri compagni di viaggio (nel mio caso con il mio Lui) o eventualmente in piccoli gruppi. Inoltre, nessuno vi obbligherà a passare del tempo in negozi o laboratori artigiani dove qualcuno cercherà di vendervi prodotti locali da portare a casa come souvenir ma sarete liberi di scegliere se dedicarvi allo shopping o meno. Infine si potrà adattare liberamente il programma ai propri interessi, alle proprie passioni e scegliere di vedere ciò che più ci attrae con le nostre tempistiche, fermandosi magari per un caffè o per gustare qualche prodotto tipico locale, oppure facendo vita da spiaggia per qualche ora.
D’altra parte, anche le escursioni organizzate dalle compagnie di crociera hanno diversi punti a loro favore: innanzitutto, come già detto, la sicurezza di risalire a bordo della nave al termine dell’escursione indipendentemente da ciò che può succedere per strada. Per chi è ansioso come me e controlla maniacalmente l’orologio quando è a terra per paura di fare tardi non è un vantaggio da poco, perché significa vivere serenamente il tempo dell’escursione. Inoltre, in certe località una guida è, se non fondamentale, quanto meno fortemente consigliata per potersi godere appieno l’escursione: penso ad esempio alle visite di alcuni siti archeologici, dove spesso viene lasciato molto spazio all’immaginazione e se non si è appassionati di storia antica si rischia di non cogliere tutti gli aspetti da vedere. Infine, per chi ad esempio fa una crociera con scalo in Russia (come mi appresto a fare io) la compagnia di crociera di occupa del visto necessario per scendere (si tratta in realtà di un visto collettivo valido solo per il tempo dell’escursione e valido solo se si rimane insieme alla guida).
Quindi, cosa conviene scegliere tra le escursioni fai da te e le escursioni organizzate dalle compagnie di crociera? Non c’è una risposta univoca che si adatti ad ogni caso; dal mio punto di vista, ciò che conviene fare è valutare di volta in volta cosa si intende vedere, dove si intende andare e quanto si potrebbe effettivamente risparmiare optando per il fai da te e poi prendere la propria decisione.
Escursione fai da te a Barcellona: come raggiungere La Rambla, itinerario a piedi per vedere Plaça de Catalunya, Casa Batllò, Casa Milà (La Pedrera), La Sagrada Familia. Consigli pratici per chi fa scalo a Barcellona in crociera.
Lunedì 14 gennaio 2013, Barcellona ci accoglie con un magnifico sole. Essendo la nostra prima crociera e non essendo ancora tanto pratici dell’organizzazione delle escursioni fai da te abbiamo prenotato la navetta MSC per raggiungere il Monumento a Colombo, situato a breve distanza dalla strada più famosa (e famigerata) della città: La Rambla. La navetta MSC dal terminal crociere al Monumento a Colombo costava allora € 8,- a persona e consentiva di fare il percorso a/r anche più volte durante la giornata. Appena scesi dalla nave, tuttavia, ci siamo resi conto che esiste un mezzo altrettanto comodo ma più economico per coprire lo stesso identico tragitto: il T3 Portbus che costa € 4,- a persona a/r (il biglietto si acquista a bordo e gli orari non sono fissi, variano in base alla presenza delle navi da crociera in porto).
Esistono anche altre alternative, come il taxi (forse più conveniente per gruppi di almeno quattro persone) o le proprie gambe, ma sinceramente non prenderei in considerazione quest’ultima opzione perché, sebbene ami passeggiare per le città che visito, preferisco risparmiare tempo ed energie per le zone con maggiori attrattive turistiche.
Barcellona è una città ricca di monumenti e luoghi da vedere e sicuramente non è pensabile riuscire a vederli tutti nell’arco di una sola giornata. Occorre fare delle scelte e la mia scelta è stata quella di fare una passeggiata lungo La Rambla, fare un giro nel famoso mercato de La Boqueria, proseguire a piedi fino a Plaça de Catalunya, poi raggiungere due dei capolavori di Antoni Gaudì Casa Batllò e Casa Milà/La Pedrera, che abbiamo visto solo dall’esterno. Ultima, ma non ultima, tappa del nostro itinerario a piedi è stato il monumento simbolo della città di Barcellona, nonché il più famoso tra quelli progettati da Antoni Gaudì, ossia La Sagrada Familia.
Siamo arrivati alla Sagrada Familia attorno all’ora di pranzo e questo ci ha consentito di non fare troppa fila per acquistare i biglietti di ingresso. Se il tempo lo consente per me vale la pena spendere qualcosa in più e scegliere il biglietto che comprende oltre all’ingresso alla chiesa, l’audioguida (utilissima per conoscere la storia della costruzione di questa opera monumentale e per scoprire i temi che si celano nelle facciate e negli interni) e la salita alle torri, dalle quali si gode di un’ottima visuale sulla città di Barcellona.
Per rientrare al porto abbiamo optato per la comodità e abbiamo preso la metropolitana, linea viola L2 dalla fermata Sagrada Familia a Parallel e di lì a piedi fino al Monumento a Colombo.
Le cose da fare e da vedere a Barcellona sono tantissime e sicuramente non basta una giornata per esaurirle tutte. I tempi delle crociere sono limitati, per questo motivo ritengo necessaria una buona organizzazione delle escursioni fai da te. Per non sprecare il (poco) tempo a disposizione sarebbe opportuno arrivare in porto con le idee già ben chiare su cosa si vuole fare o vedere e su come raggiungere la propria meta. Fortunatamente io avevo con me una piccola guida con cartina di Barcellona, che mi ha consentito di sopperire alla scarsa preparazione pre-partenza. Inoltre siamo stati particolarmente fortunati perché, pur essendoci quattro navi da crociera in porto, non abbiamo dovuto fare molta fila per comprare i biglietti per La Sagrada Familia (acquistabili eventualmente anche online) e siamo riusciti a vedere bene il monumento simbolo di questa città. L’architettura di Gaudì ci ha stregati e sicuramente alla nostra prossima crociera con scalo a Barcellona valuteremo se visitare il Parco Guell o Casa Batllò i cui interni mi sono stati descritti in maniera mirabile con grande dovizia di particolari e la curiosità di vederli di persona è tanta.
Si possono leggere le guide turistiche di tutte le località in cui si intende fare scalo senza comprarne nemmeno una. Come? Prendendole in prestito in Biblioteca!
Quando prenoto un viaggio la prima cosa che faccio è andare in libreria e comprare una guida turistica del luogo che andrò a visitare, sia che si tratti di una capitale europea, sia che si tratti di una regione o di una nazione straniera. Leggo la guida per intero, sottolineando i punti che mi sembrano maggiormente interessanti e contestualmente pianifico un itinerario per il mio viaggio. Quando prenoto una crociera invece l’itinerario non lo decido io giorno per giorno, bensì è già ben stabilito e spesso è proprio il motivo per cui ho prenotato la crociera stessa. In genere in una crociera di una settimana si visitano almeno 4/5 porti diversi, spesso situati in nazioni diverse, pertanto non è possibile comprare una sola guida turistica e a me è sempre sembrato uno spreco comprare 4/5 guide diverse che mi sarebbero servite ciascuna per non più di un giorno. In passato mi sono sempre organizzata con il materiale trovato online oppure con qualche guida che già avevo in casa, magari vecchia di anni. Più di recente ho scaricato anche delle applicazioni sul cellulare, magari che funzionassero offline, ma l’impiego delle risorse online e delle app per me non potrà mai sostituire una buona guida turistica.
La mia prossima crociera, già prenotata, sarà il giro delle Capitali Baltiche con MSC Preziosa in partenza da Kiel il 5 maggio. L’itinerario prevede scali a Copenhagen, Stoccolma, Tallin e San Pietroburgo, quattro città che si preannunciano meravigliose e per la cui visita non voglio farmi trovare impreparata. Non voglio assolutamente sprecare questa occasione per visitarle e quindi per prepararmi bene alla prossima crociera cosa ho fatto? Oltre alle solite ricerche online ho preso in prestito dalla Biblioteca Comunale della mia città le guide turistiche delle località che andrò a visitare, così da poter scegliere in maniera più accurata su cosa concentrare la mia attenzione durante le escursioni. Presso le biblioteche pubbliche sono infatti disponibili, sia per la consultazione che per il prestito, le guide turistiche di molte località italiane e straniere. Io ho preso in prestito la guida di Copenhagen, la guida di Stoccolma, la guida dei Paesi Baltici e la guida di San Pietroburgo. La mia intenzione è di leggerle accuratamente così da poter selezionare le cose da vedere durante le mie escursioni e in seguito fotocopiare solo le parti che davvero mi interessano, così da viaggiare leggera.