Anche chi non ha mai preso parte a una crociera sa che sulle navi vengono organizzate delle serate di gala. Chi si appresta a partire per la prima volta in crociera spesso si chiede come ci si debba vestire per le serate di gala, per non farsi cogliere impreparato. Io non sono stata da meno. Prima di partire per la mia prima crociera, sapendo che venivano organizzate queste serate eleganti, anche io mi sono interrogata su cosa avrei dovuto mettere in valigia in previsione di questi eventi formali.
In realtà sulle navi “italiane” (Costa ed MSC) non c’è alcun obbligo di vestirsi in maniera estremamente formale per prendere parte alle serate di gala. Un semplice abitino, anche da giorno, per le signore e una giacca per i signori possono essere sufficienti. Sulle navi di compagnie americane come Royal Caribbean, Celebrity Cruises etc. invece in genere c’è maggiore attenzione al rispetto del dress code, pertanto potrebbe essere opportuno per gli uomini indossare anche la cravatta oltre alla giacca e per le donne un abito da sera.
È obbligatorio prendere parte alle serate di gala? Assolutamente no! Nessuno vi obbligherà a fare la fila per fare la foto col comandante o ad andare a cena al ristorante. Anche durante le serate di gala si può cenare al buffet o nei ristoranti di specialità (a pagamento) e si può evitare la presentazione del comandante e degli ufficiali, così come il ballo con gli ufficiali in uniforme. È bene ricordare che la crociera è una vacanza, non devono esserci ulteriori obblighi oltre al rispetto degli orari. Tuttavia, della mia prima crociera ricordo con grande piacere la meraviglia degli abiti di alcuni ospiti, per lo più di donne straniere, ad esempio giapponesi con splendidi kimono e indiane col sari.
Da non trascurare, infine, la propria attitudine personale. Se proprio non siamo avvezze a indossare abiti lunghi e tacchi alti meglio evitare di passare una serata sentendoci completamente a disagio; meglio optare per qualcosa di meno formale ma più comodo per non sembrare un pesce fuori dall’acqua. Lo stesso vale per gli uomini: per quanto mi riguarda è molto più elegante un uomo che indossa con naturalezza una giacca o un bel maglioncino su un paio di jeans eleganti, piuttosto che un uomo vestito come uno sposo che non riesce a muoversi liberamente. Da evitare infine l’effetto “albero di Natale”: anche se non si hanno molte occasioni per indossare gioielli o articoli di bigiotteria importanti, non è opportuno indossarli tutti in una sola occasione.
Quando la nave fa tappa a Civitavecchia cosa si può fare? Come raggiungere Roma da Civitavecchia? Quanto tempo occorre da Civitavecchia a Roma? Ne vale la pena?
Dopo un’altra notte di mare mosso, venerdì 18 gennaio 2013 siamo approdati nel porto di Civitavecchia. Civitavecchia è una cittadina laziale di poco più di 50 mila abitanti, situata a un’oretta circa di distanza da Roma. È uno dei principali porti del Mediterraneo e probabilmente il porto da cui si imbarca il maggior numero di crocieristi in Italia. Spesso è presentata nei cataloghi delle crociere come Roma, oppure come Civitavecchia (Roma), perchè è da questo porto si può visitare la Città Eterna.
Raggiungere Roma da Civitavecchia è molto semplice, ma non si tratta di un percorso breve, occorre mettere in conto un tragitto di almeno un’oretta all’andata e altrettanto al ritorno, salvo ritardi dei mezzi impiegati. In questo sito è possibile trovare tutte le indicazioni necessarie per raggiungere Roma da Civitavecchia. Un’alternativa che io prenderei in considerazione in questo caso è la navetta messa a disposizione dalla compagnia di crociera per raggiungere Roma e poi visitarla in autonomia. Sebbene il costo sia piuttosto elevato (al momento in cui scrivo ad esempio la navetta MSC costa 49 euro a persona) come ho spiegato nell’articolo dedicato, nel caso in cui i luoghi da visitare si trovino distanti dal porto di attracco preferisco affidarmi alla compagnia di crociera per essere sicura che la nave non parta senza di me, come avverrebbe ad esempio se prendessi un treno e questo facesse ritardo oppure se prendessi un autobus e incontrasse traffico durante il tragitto di ritorno. Ovviamente le compagnie di crociera per la tappa di Civitavecchia propongono un lunghissimo elenco di escursioni tra cui scegliere, pertanto chi si affida alle escursioni organizzate non avrà che l’imbarazzo della scelta!
Rimane infine un’altra considerazione da fare: sebbene lo scalo a Civitavecchia sia in genere piuttosto lungo (spesso si tratta di uno scalo di almeno 9 ore), tenendo conto del tempo impiegato per il tragitto Civitavecchia – Roma a/r, del tempo impiegato per lo sbarco la mattina e per risalire a bordo la sera, del margine di sicurezza che io consiglio sempre di tenersi per non rischiare di perdere la nave, non rimane molto tempo per visitare Roma. Ovviamente nessuno pretende di visitare Roma in un giorno, tanto meno in poche ore, quindi se si decide di sfruttare la tappa di Civitavecchia per vedere la Città Eterna occorre programmare molto bene la visita e decidere in anticipo cosa si vuole andare a vedere ed eventualmente prenotare le visite per cui l’ingresso potrebbe richiedere un tempo piuttosto lungo (ad esempio il Colosseo o il Foro Imperiale).
Per quanto mi riguarda ho fatto la scelta di non andare a Roma: paradossalmente partendo da casa con un treno ad alta velocità raggiungo Roma in un tempo di non molto superiore a quello che impiega un autobus da Civitavecchia. Il biglietto a/r del treno, se comprato in offerta, può costare anche parecchio di meno rispetto all’autobus della compagnia di crociera e posso godermi la città con i miei tempi, ad esempio scegliendo di trascorrevi un weekend lungo in cui visitare più attrazioni senza dover guardare costantemente l’orologio.
Cosa ho fatto allora in questa mia prima volta a Civitavecchia? Mi sono goduta la nave semi-deserta: molti passeggeri italiani infatti a Civitavecchia sbarcavano definitivamente mentre molti passeggeri stranieri erano in escursione a Roma. Ecco perché in nave, prima dell’imbarco dei nuovi ospiti, eravamo rimasti davvero in pochi; una situazione particolarissima, che non si vive spesso su una nave grande come la MSC Splendida. Piscine vuote, nessuna fila per l’idromassaggio, nessuna fila al buffet, ascensori liberi. E poi ho guardato in faccia i passeggeri appena imbarcati, ho visto nei loro volti l’entusiasmo che anche noi avevamo appena una settimana prima, appena saliti a bordo di quella nave, splendida di nome e di fatto. Ho fatto un ultimo giro completo di tutti gli ambienti interni ed esterni, approfittando anche della bella giornata di sole, per imprimere nella mia memoria un ultimo ricordo di questa mia prima impressionante esperienza in crociera.
Visitare il centro storico di Palermo partendo a piedi dal porto. Vedere il Teatro Politeama, il Teatro Massimo, la Cattedrale, la Cappella Palatina e le splendide vie del centro, senza dimenticare di assaggiare le delizie della gastronomia siciliana.
Dopo una notte tormentata di mare mosso, giovedì 17 gennaio 2013 siamo approdati nel porto di Palermo. Nostra compagna di viaggio, ancora una volta, la pioggia; ma certamente non fastidiosa come a Marsiglia, una pioggia quasi da nord Europa, sebbene ci troviamo in Sicilia, fitta e leggera. La temperatura però è gradevolissima per essere gennaio: oltre 20°!
Palermo è il primo porto di quelli previsti dal nostro itinerario in cui la nave approda vicino al centro, perciò non c’è bisogno di organizzarsi con mezzi pubblici o navette per raggiungere le maggiori attrattive turistiche, basta avere delle scarpe comode e voglia di esplorare questa magnifica città.
Appena usciti dal porto ci vengono incontro diversi ragazzi che ci propongono escursioni per la città (ci offrono anche la possibilità di girare per la città in Apecar) o nei dintorni, ma noi veniamo da una notte di mare mosso e vogliamo goderci la città con i nostri ritmi, sentendoci liberi di rientrare quando vogliamo. Inoltre né io né il mio Lui siamo mai stati a Palermo quindi quella di oggi sarà per così dire una visita preliminare, per dare un’occhiata ai monumenti più famosi del centro storico.
Dal Terminal Crociere imbocchiamo via Amari fino a raggiungere Piazza Ruggiero Settimo, da cui si può ammirare il Teatro Politeama.
I nostri occhi tuttavia vengono colpiti da un elegante locale nell’adiacente Piazza Castelnuovo: all’interno, disposte in maniera perfetta all’interno delle vetrine da esposizione, si trovano tutte le migliori prelibatezze della cucina siciliana e anche se in nave di certo non manca il cibo e ci si sente perennemente sazi, non si può rinunciare ad assaggiare i cannoli siciliani e le arancine! Il palato non trova minor gioia degli occhi e questo momento della mia escursione siciliana mi rimarrà impresso per sempre (non solo sui fianchi).
Dopo la sosta gastronomica proseguiamo la nostra passeggiata lungo via Ruggiero Settimo, un’elegante strada piena di negozi, fino ad arrivare a Piazza Verdi, dove si erge in tutta la sua magnificenza il Teatro Massimo. E’ possibile partecipare a una visita guidata del teatro e avendola fatta nei teatri di altre città mi sento di consigliarlo. Come ho già spiegato in precedenza, non mi ero preparata molto in previsione di questa crociera, quindi purtroppo a Palermo non ho colto questa opportunità, ma spero di poterlo fare la prossima volta che farò tappa in città.
La nostra meta successiva è l’imperdibile Cattedrale di Palermo, per raggiungere la quale non scegliamo la via più breve, ma la via più caratteristica, via Maqueda, fino a raggiungere la Piazza dei Quattro Canti. Da lì imboccando via Vittorio Emanuele si raggiunge in breve la maestosa Cattedrale di Palermo che si erge in tutto il suo splendore.
In Italia ci sono moltissime chiese e monumenti sacri che lasciano a bocca aperta per il loro aspetto grandioso, mi vengono in mente solo per citarne alcune San Pietro a Roma, il Duomo di Milano, San Marco a Venezia, Santa Maria del Fiore a Firenze, il Duomo di Orvieto e quello di Siena. La Cattedrale di Palermo con la sua commistione di stili e l’ampissimo sagrato non è certamente da meno: si percepisce la sacralità cristiana, unita all’influenza arabo-normanna e allo stile mediterraneo.
Per visitare al meglio la cattedrale sarebbe stato essere utile consultare questo sito durante la visita. Tuttavia, pur non avendo alcuna guida della Cattedrale con noi, non ci siamo potuti perdere la cappella dove sono conservate le reliquie della Santa Patrona della città di Palermo, Santa Rosalia.
Dopo aver visitato la Cattedrale, una visita di Palermo che si rispetti non può non prevedere di raggiungere il Palazzo dei Normanni e la Cappella Palatina. Per fare questo riprendiamo via Vittorio Emanuele fino a Porta Nuova. Il Palazzo dei Normanni rimane sulla sinistra; tuttavia per accedere alla Cappella Palatina occorre fare il giro di tutto il palazzo perché l’ingresso rimane sul lato di Piazza Indipendenza.
Purtroppo durante la mia visita a Palermo non è stato possibile visitare la Cappella Palatina, sebbene non riesca a ricordarmi per quale motivo. Sicuramente quando tornerò a Palermo sarà la prima cosa che andrò a visitare perché avendo visto parecchie foto credo veramente che sia uno dei luoghi imperdibili di questa città ricchissima di monumenti.
Complici la pioggia e la stanchezza, dopo il Palazzo dei Normanni decidiamo di dirigerci lentamente verso il porto per fare ritorno sulla nave. Scegliamo però di non fare lo stesso percorso che avevamo fatto all’andata, così da vedere ancora qualche bel monumento di questa città.
Riprendiamo quindi via Vittorio Emanuele e la percorriamo nuovamente fino ai Quattro Canti e da lì, imboccando via Maqueda, in breve raggiungiamo la monumentale Fontana Pretoria, poi la Chiesa di San Cataldo, l’adiacente Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio e poco distante la Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria.
Da Piazza Bellini dove si affacciano queste chiese, in breve raggiungiamo via Roma che imbocchiamo in direzione di Piazza Politeama. Si tratta di un’elegante via centralissima di Palermo, piena di negozi e piacevole per il passeggio.
È una piacevole passeggiata (soprattutto se non piove) ma non proprio brevissima, conviene prendersi tutto il tempo necessario per raggiungere il porto con calma, cogliendo l’occasione per bere un caffè e magari gustare ancora qualcosa della prelibata gastronomia siciliana oppure comprare qualcosa da portare a casa; io ad esempio presi in un negozio di specialità alimentari un barattolo di pesto di pistacchi davvero indimenticabile.
Talvolta tendiamo a sottovalutare le tappe nelle città italiane e spesso, come in questo caso, facciamo male. Palermo è una città che mi ha stupita per la magnificenza del suo centro storico, fatto di palazzi sacri e civili di notevole interesse architettonico. Indubbiamente mi rimane il rimpianto di non aver visitato il Teatro Massimo e la Cappella Palatina ma sono certa che non mancheranno altre occasioni in futuro. Sarò ripetitiva ma un ruolo importante di questa mia brevissima visita in Sicilia lo ha giocato la gastronomia locale: sono una buona forchetta e la cucina siciliana è davvero superlativa!
L’argomento che sto per trattare è uno di quelli che maggiormente preoccupa chi non è mai stato in crociera e sta valutando questa esperienza per le proprie vacanze: si sente il mare mosso su una nave da crociera? Purtroppo se il mare è veramente agitato si sente anche se si è a bordo di un colosso del mare, come una grossa nave da crociera.
A me è capitato per la prima volta nel Canale di Sicilia, proprio dopo aver lasciato Tunisi alla volta di Palermo. Il mal di mare è un disturbo soggettivo e io purtroppo ne ho sempre sofferto, per questo motivo per tutto il tempo trascorso in nave ho indossato i polsini anti-nausea. Inoltre avevo con me qualche confezione di arachidi tostate e salate, perché mangiare qualcosa di asciutto e salato in genere mi aiuta a combattere il mal di mare. Tuttavia, in questa occasione particolare, così come anche la sera successiva, mi sono rivolta alla reception perché mi dessero una pastiglia contro il mal di mare, l’unico farmaco/trattamento sanitario dispensato gratuitamente a bordo. Non so esattamente di che farmaco si tratti, so che occorre firmare un modulo di consenso per averla e che dà sonnolenza, però è efficace. Anche perché il posto migliore dove trovarsi mentre il mare è mosso e la nave scossa è proprio il letto, in cui si dorme magnificamente cullati dal mare. Lo si capisce anche dal di gran lunga minore affollamento degli ambienti della nave e dal fatto che al ristorante molti tavoli rimangano vuoti (piuttosto si mangia qualcosa di rapido al buffet). In alcuni casi, quando il mare è davvero in tempesta, anche gli spettacoli in teatro vengono annullati e gli ascensori vengono fermati, tuttavia anche i fifoni come me non devono sentirsi minimamente in pericolo, il comandante ha sempre tutto sotto controllo.
Alla prima crociera la tentazione è di portare con sè mezza casa, ma cosa si deve mettere davvero nella valigia per una crociera? E soprattutto, cosa possiamo lasciare tranquillamente a casa?
Spesso, indipendentemente dal tipo di viaggio che si va a intraprendere, uno dei momenti più difficili da affrontare è quello della preparazione della valigia. Se si è donna il livello di difficoltà aumenta. Per questo motivo vorrei affrontare la questione da un altro punto di vista, quindi non tanto “Cosa metto in valigia?” bensì “Cosa non ho bisogno di mettere in valigia?”.
La cabina di una nave da crociera è ben equipaggiata: non c’è bisogno di portare con sé l’asciugacapelli, lo si trova in bagno (se la nave è un po’ più datata) oppure nel cassetto della specchiera in cabina. Allo stesso modo non c’è bisogno di portare teli mare/piscina: all’interno dell’armadio della cabina si trova un telo mare per ciascun occupante (se non ci fosse basterà chiederlo al cabinista il giorno dell’imbarco). I teli si possono portare sia in piscina che eventualmente a terra durante le escursioni (basta ricordarsi di riportarli a bordo, altrimenti verranno addebitati a fine crociera). Ogni volta che si usano basterà lasciarli nel lavandino del bagno per farseli sostituire. Se andate in SPA non è necessario portare con sé un accappatoio: nello spogliatoio sono disponibili grandi teli in abbondanza (io in genere ne prendo sempre un paio, uno per stendermici sopra e uno per asciugarmi). All’interno della doccia (sia quella della cabina sia quella dello spogliatoio della SPA) si trovano i dispenser di bagnoschiuma e shampoo, mentre vicino al lavabo si trova il sapone liquido per le mani. Invece gli altri prodotti per l’igiene personale (dentifricio, struccante, deodorante, balsamo per capelli, etc.) vanno messi in valigia! All’interno della doccia della cabina, inoltre, è presente un pratico filo per stendere i panni, molto utile per far asciugare i costumi da bagno (personalmente sconsiglio di stenderli in terrazzo).
Almeno per quanto riguarda le crociere in Europa non c’è bisogno di portare adattatori di corrente, tuttavia potrebbe tornare utile un caricabatterie da muro con più prese USBtipo questo per poter caricare contemporaneamente più smartphone e magari un tablet, utilizzando una sola presa di corrente.
Passiamo ora invece ai suggerimenti su cosa mettere in valigia: innanzitutto qualche medicinale di base (analgesici, antinfiammatori, antipiretici). Qualora temiate di poter soffrire il mal di mare potete munirvi di polsini anti-nausea: non essendo farmaci potrete indossarli sempre senza rischiare effetti indesiderati. In caso di mare molto mosso sappiate che in reception potete richiedere gratuitamente in qualunque momento una pastiglia per il mal di mare (“sea sickness medicine” se in reception non trovate qualcuno che parli italiano 😉 ). Medicinali di base si possono trovare anche a bordo (in genere nel duty-free) e in ogni porto di scalo, quindi non è necessario saccheggiare la farmacia prima di partire. Potrebbe tornare utile invece portare con sè il termometro: a bordo solo il medico può misurarvi la temperatura, ma la visita del medico è a pagamento quindi il mio consiglio è di mettere in valigia il termometro.
Per me non solo in crociera ma durante qualsiasi viaggio è importante avere con sé alcuni articoli fondamentali: un ombrellino pieghevole il più piccolo possibile (io ho questo) così che possa stare anche in una normale borsa da donna; un giaccone con cappucciocon interno staccabile in modo da poterlo modulare nel caso in cui si viaggi in zone climatiche diverse; un paio di occhiali scuri e un cappellino per ripararsi dal sole oppure guanti e berretta per ripararsi dal freddo; scarpe comode, leggere e resistenti alla pioggia per le escursioni; un foulard o una pashmina o una sciarpa leggera per proteggere il collo dall’aria condizionata in nave (indipendentemente dalla stagione e dalla latitudine). Dal mio punto di vista è importante avere con sè un orologio che ci consenta di tenere sempre sotto controllo l’orario, visto che sia in nave sia a terra i ritmi della crociera sono piuttosto serrati. Io ho optato per questo fitness tracker, perchè mi piace la funzione “contapassi”: una crociera a volte può avvicinarsi molto a una maratona!
Se intendete andare in piscina o in SPA occorrono ovviamente costumi e ciabattine; allo stesso modo se intendete andare in palestra occorre l’abbigliamento adatto, comprese le scarpe da ginnastica. Io ho sempre messo in valigia tuta e scarpe da ginnastica ma le ho sempre riportate a casa intonse 😀
Per le serate occorreranno un paio di abiti eleganti (per gli uomini è consigliabile una giacca) per le serate di gala e qualcosa di meno formale per le altre sere. Io in genere porto con me una borsetta piccola, appositamente per andare a teatro e a cena, mentre per uscire in escursione o stare in nave preferisco una borsa capiente e organizzata come questa oltre a un piccolo zainetto. Per le escursioni in genere è buona norma vestirsi a strati, ma ovviamente dipende anche da dove siete: se siete in Marocco o in Grecia in piena estate probabilmente non vi serviranno felpe e maglioni ma solo abiti leggeri e protezione solare.
Il consiglio generale è di utilizzare il buon senso nel preparare la valigia, ricordando che la nave ogni giorno o quasi attracca in un porto dove si possono acquistare i prodotti eventualmente dimenticati a casa e quando non è ferma in porto sono aperti i negozi di bordo dove si possono trovare molti articoli utili. Su una nave ci sono migliaia di persone: ci sarà sicuramente qualcuno vestito più elegante e qualcuno vestito meno elegante, ma un viaggio non è un concorso di bellezza, siate voi stessi, nei vostri panni, e apparirete al meglio.
Genova porto di imbarco per la prima crociera. Come raggiungere il terminal crociere dalla stazione? Quando iniziare il check-in? Dove lasciare i bagagli in stazione a Genova? Come raggiungere l’acquario dalla stazione marittima?
Come vi ho già raccontato qui il 12 gennaio 2013 prima dell’alba siamo partiti in treno diretti alla stazione di Genova Piazza Principe. Sui documenti che ci aveva consegnato l’Agenzia di Viaggi c’era scritto che il check-in in nave sarebbe stato possibile a partire dalle ore 14, mentre noi alle 10 del mattino eravamo già a Genova; per questo motivo mi ero documentata sulla possibilità di lasciare le valigie al deposito bagagli della stazione:
Abbiamo depositato le valigie e abbiamo deciso di fare a piedi il percorso fino al Terminal Crociere (Stazione Marittima), per renderci conto della distanza e capire se era facilmente percorribile a piedi anche con le nostre (pesantissime) valigie.
Dalla Stazione di Genova Piazza Principe per raggiungere la Stazione Marittima a piedi si deve uscire dall’uscita di Via Doria e attraversare la strada al semaforo che si trova proprio di fronte all’uscita della stazione.
Proseguire verso destra lungo via Doria (la strada è leggermente in discesa) per circa 50/60m, fino alla stazione della metropolitana Principe. Da qui si scende una scalinata che porta alla fermata degli autobus e si attraversa il piazzale fino a raggiungere via Fanti D’Italia. Con le valigie si deve fare un po’ di attenzione perchè la suddetta scalinata è piuttosto ripida. In alternativa si può allungare leggermente il giro e proseguire fino alla rotonda di Piazza del Principe e di lì imboccare via Fanti D’Italia. Una volta arrivati in via Fanti D’Italia non si deve far altro che percorrerla tutta fino ad arrivare alla Stazione Marittima, passando sotto alla Sopraelevata.
Il percorso è molto breve e fattibilissimo a piedi in una decina di minuti, quindi, a meno che non si abbiamo problemi di mobilità ridotta non ritengo necessario prendere un taxi o cercare un autobus per raggiungere la Stazione Marittima dalla stazione ferroviaria di Genova Piazza Principe.
Come detto, noi abbiamo fatto a piedi questo percorso avendo lasciato in stazione i bagagli, pensando di non poter fare il check-in prima delle ore 14. Una volta arrivati alla Stazione Marittima invece gli addetti di MSC ci hanno informati che avremmo potuto fare il check-in già in quel momento, ma visto che eravamo giunti fino lì senza bagagli abbiamo deciso di approfittare della bella giornata di sole (il clima ligure anche a gennaio riserva piacevolissime sorprese) per fare una passeggiata fino al Porto Antico.
Dalla Stazione Marittima al Porto Antico il percorso non è lunghissimo (circa 1,5 Km) e consente di ammirare la città di Genova addossata al mare, passando accanto a Galata (il Museo del Mare), il Sottomarino Nazario Sauro, l’Acquario, Palazzo San Giorgio e il Bigo.
Per quanto riguarda la nostra partenza, dopo aver fatto un breve giro fino al Porto Antico, siamo rientrati in stazione per riprendere i nostri bagagli e procedere al check-in, l’emozione e l’entusiasmo per la prima crociera erano talmente forti che nessuna attrattiva di Genova poteva competere con la MSC Splendida e questa nuova avventura che ci aspettava. Inoltre, come già detto, avevamo prenotato una notte extra a Genova il giorno dello sbarco per goderci ancora due giorni nel capoluogo ligure.
Se invece siete in transito a Genova non perdetevi il Porto Antico: è un luogo davvero suggestivo, inoltre in questa zona si trova una delle attrazioni più visitate della città, l’Acquario e da Piazza Caricamento, antistante l’acquario, parte anche il Trenino Pippo, un simpatico mezzo di trasporto che in poco meno di un’oretta percorre le strade della città facendo scoprire ai turisti le principali attrazioni turistiche. Il giro sul Trenino Pippo ha un costo abbastanza contenuto e permette di avere una panoramica delle cose da vedere a Genova per poi eventualmente approfondire la visita di ciò che maggiormente ha destato curiosità e ammirazione. Non sono infatti lontani dal Porto Antico la famosa Via del Campo cantata da De André, la Cattedrale di San Lorenzo, Palazzo Ducale (dove si tengono sempre mostre di grande interesse), Piazza De Ferrari, la (ricostruzione della) casa di Cristoforo Colombo, via Garibaldi con i suoi palazzi.
Dovendo tornare alla Stazione Marittima o (come nel nostro caso) alla stazione ferroviaria di Piazza Principe si può fare a ritroso lo stesso percorso fatto per raggiungere il Porto Antico o in alternativa prendere la metro da San Giorgio a Principe (due fermate).
E’ stato proprio durante quella crociera, su quella nave che una sera in piscina, mentre stavamo partendo dal porto di Marsiglia, il mio Lui mi ha chiesto di sposarlo e io ho detto di sì.